PROGETTO PILOTA 3 - Prova di italiano 1 - Classe quarta

Le domande che seguono si riferiscono al racconto che hai appena letto.
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CE L'HANNO FATTA

Una squadra di boscaioli, sorpresi dal temporale, cerca riparo sotto un albero. Da lì sotto, il più giovane esce per andare a ricoprire la motosega, perché non si bagni. Ma al ritorno...

– Venite! Venite a vedere: lì in quello spiazzo c’è un
capriolo appena nato. Venite ad aiutarmi!
Uscirono nel temporale anche gli altri tre e lo seguirono di
corsa. Quando giunsero nella radura videro tra le felci
5 l’animaletto quasi senza vita, battuto dall’acqua che gli faceva
colare sopra fili d’erba, aghi d’abete e petali rossi di fiori:
aveva gli occhi spalancati e certo non si rendeva conto che il
mondo dov’era venuto alla luce da pochi minuti non era fatto
solamente di temporali.
10 Un boscaiolo si chinò a raccoglierlo e portarlo all’asciutto,
ma quello che l’aveva scorto per primo lo fermò: – Non
toccarlo! – gli urlò tra lo scroscio, – se sente il tuo odore la
madre lo abbandona. Non lo riconosce più!
Incominciò a grandinare e i grani battevano giù dagli alberi
15 pigne e rametti; il boscaiolo cacciatore si levò la giacca e la
tenne stesa sopra il capriolo: – Andate a prendere delle scorze
e dei rami, – disse ai compagni, – dobbiamo fargli un ricovero
sennò la tempesta lo ammazza.
– Ma dove sarà andata la madre? E come ha pensato di
20 partorirlo qui vicino a noi? – chiese uno.
– Avrà cercato aiuto. Gli animali capiscono certe cose…
Adesso sarà spaventata dalle saette e magari è poco lontana, –
riprese il più anziano dei quattro.
Ormai erano bagnati fin dentro le scarpe e fin sotto la
25 maglia di lana; con lena pulirono e spuntarono quattro grossi
rami; con la testa della scure li ficcarono nel terreno attorno al
capriolo e poi con attenzione e a regola d’arte, in modo che
non gocciolassero sotto, posarono le cortecce a fare tetto. La
piccola bestiola lasciava fare, solo sentiva che ora l’acqua e la
30 grandine non la battevano più: quei lampi improvvisi seguiti
dal gran fragore del tuono che rimbombava nel bosco, ecco, lo
spaventavano un po’.
– Chissà se la madre lo ritroverà; e se vivrà dopo un parto
tra questa intemperia, – disse uno come a conclusione di un
35 pensiero.
– Sono forti, loro, sono madri… – lo tranquillizzò il più
anziano.
Ora le saette erano cessate ma continuava a piovere; il
temporale si era spostato verso l’altra valle ma non si
40 vedevano sprazzi d’azzurro: – Qui, ormai, ci conviene
raccogliere su e andare a casa.
La mattina venne limpidissima che potevi contare gli alberi
sulle creste dei monti lontani. Il guardacaccia salì con i quattro
boscaioli e andarono insieme al ricovero del capriolo. Con
45 attenzione levarono le cortecce messe a tetto sopra i rami, ma
sotto, il capriolo non c’era più.
– Sarà venuta la madre a prenderselo, – disse il cacciatore. –
Senti, il covo è ancora tiepido, – aggiunse tastando con una
mano le felci schiacciate.
50 Stettero un poco in silenzio, e a monte, sulla costa del
bosco, sentirono un breve scalpiccìo e frusciare di rami. Poi
belare.
– Sono loro, – disse il guardacaccia. – È venuta a
prenderselo: ce l’hanno fatta.

(rid. e adatt. da: M. Rigoni Stern, Uomini, boschi e api, Torino, Einaudi, 1980, pp. 34-37)